Autismo, strategie di intervento: Competenze necessarie per prevenire l'insuccesso scolastico e l'assenteismo - Modulo 3

2. AREA SOCIALE. COME PREVENIRE IL BULLISMO?

2.2. Perché il bullismo è più frequente nel caso dell'autismo?

Gli studi segnalano una percentuale del 44% di episodi di bullismo negli studenti con ASD (Montes e Halterman, 2007), mentre in altri, si dice che sia il 77% ad essere vittima di bullying (Cappadocia e Weiss, 2011).

Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è difficile da gestire per i ragazzi con ASD a causa della varietà dei comportamenti che si possono verificare e delle variabili che influenzano tali comportamenti, che a volte passano inosservate (ad esempio, il tono della voce, il contesto, ecc.). Spesso questi ragazzi non sono consapevoli di essere vittime di bullismo (Dubin, 2007).

I bambini e i giovani autistici possono essere più a rischio di essere oggetto di bullismo rispetto ai loro coetanei a causa dei loro diversi modi di comunicare e di interagire con gli altri. Queste differenze si notano sempre di più con la crescita.

Per loro inoltre, è difficile leggere le espressioni facciali e il linguaggio del corpo e non sono in grado di distinguere quando qualcuno è amichevole e quando si sta cercando di fargli del male. Questo vuol dire che possono fraintendere le intenzioni dei loro coetanei e possono anche essere bersagli facili nel cortile, a ricreazione, dato che a volte i ragazzi con ASD preferiscono giocare da soli.

Di conseguenza, è facile che gli altri bambini si prendano gioco di questi ragazzi, visto che non dispongono di una struttura di sostegno attorno a sé stessi. Gli altri bambini possono anche prenderli in giro se li vedono fare cose "strane", come agitare le mai o fare commenti inappropriati.

I giovani autistici possono anche loro stessi mostrare alcuni atteggiamenti di bullismo: per esempio, possono diventare aggressivi quando un gioco non va come vorrebbero e possono anche sentirsi frustrati per essere stati tagliati fuori al parco giochi e cercare di "costringere" gli altri bambini a diventare loro amici.