Assenteismo - Modulo 4

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Course: Prevenzione dell'assenteismo e dell'insuccesso scolastico negli studenti con DSA: migliorare il passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria
Book: Assenteismo - Modulo 4
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Date: Sunday, 24 November 2024, 9:32 AM

1. MOTIVI PRINCIPALI



1.1. I fattori di rischio e i primi segnali di allarme

Gli approcci teorici e le ricerche sull'assenteismo e la dispersione scolastica si sono focalizzati su diversi aspetti per valutare i fattori di rischio e prevenire questo fenomeno. Così, i risultati mostrano i seguenti fattori di rischio, a seconda degli aspetti analizzati: fattori sociali e familiari, fattori relativi all'individuo, le caratteristiche degli alunni e il loro comportamento nell'ambiente scolastico.

- Fattori di rischio sociale: appartenere a una minoranza etnica, parlare una lingua minoritaria, avere uno status socio-economico basso o una scarsa istruzione dei genitori.

- Fattori di rischio familiari: povertà e precarietà sociale, famiglie monoparentali e disfunzionali, comportamenti sociali a rischio in ambito familiare, mancanza di disciplina e controllo da parte dei genitori, trascuratezza, eventi familiari come divorzio o separazione, perdita o lutto, benessere mentale e fisico dei genitori: presenza di ansia in uno dei genitori.

- Fattori di rischio legati alla persona: nessun legame con il gruppo di coetanei al di fuori della scuola, comportamento antisociale, isolamento in classe, bullismo, bassa capacità intellettuale, malattia grave o prolungata.

- Fattori di rischio accademico: voti bassi, storia scolastica negativa, scarso rendimento accademico, basse aspettative educative, bocciatura o problemi comportamentali, la pressione derivante dalle esigenze curricolari o cognitive.

- Fattori di rischio nella scuola: il clima e le relazioni tra insegnanti e studenti, la mancata creazione di relazioni tra coetanei, il passaggio alla scuola secondaria, la carenza di una comunicazione fluida tra genitori e scuola.

Tradizionalmente, si è ritenuto che lo studente fosse il responsabile della sua decisione di essere assente o di abbandonare la scuola, cosa che implica la colpevolizzazione delle vittime, esonerando la scuola o il contesto in quanto non possono fare nulla rispetto ai fattori di rischio esterni (che sia la povertà familiare dello studente, la mancanza di competenze o di capacità intellettuali per il successo accademico o la non valorizzazione dell'istruzione...).

Queste imputazioni verso la vittima, in questo caso l'alunno autistico assente, generalmente considerato "irresponsabile", portano talvolta alcuni alunni a convincersi che è così che stanno le cose, che è nella loro natura. Questa convenzione è nota in psicologia come profezia che si autoavvera.

Sarebbe altrettanto sbagliato incolpare esclusivamente la società, le famiglie o gli studenti, come lo sarebbe incolpare esclusivamente la scuola per l'assenteismo. Il coinvolgimento di tutti gli agenti sociali è essenziale, da un lato, per conoscere i fattori di rischio, prenderli in considerazione e poterli attenuare, e dall'altro, per intervenire precocemente quando vengono rilevati i primi segnali:



1.2. Vulnerabilità degli studenti autistici all' assenteismo

Come abbiamo già detto, ci sono alcuni fattori di rischio per l'assenteismo che rendono gli studenti con ASD particolarmente vulnerabili. I fattori associati all'individuo sono particolarmente rilevanti. Abbiamo già menzionato nei moduli precedenti le caratteristiche specifiche delle persone con autismo ed è importante identificare come tali caratteristiche possano renderli più vulnerabili all'assenteismo.

- Comunicazione sociale: la mancanza di abilità sociali per avere relazioni interpersonali soddisfacenti, fa sì che molte volte si isolino dal loro gruppo di classe e che non abbiano il senso di appartenenza, così importante da non essere un fattore aggiunto di assenteismo.

- Interessi restrittivi: interessi insoliti e di intensità molto alta, fanno sì che, a volte, l'interazione tra compagni di classe e persone con autismo non sia adeguata poiché non possono condividere gli stessi interessi allo stesso modo.

- Difficoltà nella comunicazione non verbale: l'interpretazione inadeguata delle battute e delle ironie fa sì che non si rendano conto quando vengono bullizzati.

- La rigidità cognitiva e la difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti rendono i livelli di ansia più alti, il che può provocare una maggiore irritabilità e la comparsa di comportamenti inadeguati.

- L'iper o l'ipo sensibilità a certi suoni, tessuti, contatti... fa anche sì che i livelli di ansia che le persone autistiche devono sopportare siano più alti del resto dei loro coetanei.

1.3. Calcolare il tasso di assenteismo

- “Scala di valutazione del rifiuto scolastico” (SRAS-R). Kearney and Silverman (1990)

Si tratta di uno studio sviluppato da Kearney C, e Silverman W. per identificare le variabili di mantenimento del comportamento legato al rifiuto scolastico, comprese le due dimensioni di rinforzo negativo e positivo. Consiste in 24 domande che misurano la frequenza con cui il bambino sperimenta l'emozione di un comportamento legato alla frequenza scolastica. Ci vogliono circa 10 minuti per completarlo ed è progettato per essere usato con bambini dai 5 anni in su.

- “Rifiuto scolastico basato sulle emozioni” Emotion Based School Refusal (EBSR). West Sussex County Council Educational Psychology Service(2004)

Non è una tabella per misurare l'assenteismo in quanto tale, ma è una lista di fattori di rischio che possono indicare che un bambino sta sviluppando l'Emotion Based School Refusal (EBSR). Questo elenco è basato su ricerche e sull'esperienza di professionisti e può essere usata come parametro. È particolarmente adatto per l'assenteismo nelle transizioni scolastiche.

I giovani con l'EBSR mostrano una maggiore sensibilità alle esperienze scolastiche sulle quali non possono mantenere il proprio controllo personale. La loro ansia può influenzare il rendimento, la frequenza e il contatto sociale all'interno della scuola e può svilupparsi nella paura delle attività sociali al di fuori della scuola e nell'isolamento, anche all'interno della famiglia.

- “Lista di assenze scolastiche” School Non-Attendance ChecKlist (SNACK). Heyne et al. (2019).

Si tratta di uno strumento di breve durata, in linea con la necessità di adottare misure pragmatiche. Ci sono 14 possibili risposte per l'assenteismo divise in: assenteismo non problematico, rifiuto scolastico, assenteismo, ritiro scolastico ed esclusione scolastica, ecc. La SNACK non ha come obiettivo interventi specifici come la SARS. Per gli esperti, la funzione predominante della SNACK è quella di supportare l'identificazione efficiente del tipo (o dei tipi) di problemi di assenze ingiustificate (SAP) in un dato caso, per facilitare una valutazione più mirata, supportando a sua volta la concettualizzazione del caso e l'intervento.

1.4. Effetti dell'assenteismo

Se gli alunni affetti dallo spettro autistico si assentano prolungatamente da scuola, possono derivare le seguenti conseguenze:

- Scarso rendimento accademico: gli studenti che tendono ad assentarsi più frequentemente possono affrontare situazioni che li portano a mostrare comportamenti (per esempio la mancanza di motivazione) che danneggiano anche i punteggi degli esami. Oltretutto, si perde l'opportunità di imparare e questo costituisce il preludio di una riduzione o perdita di fiducia e sicurezza in sé stessi, diventando spesso un circolo vizioso.

- Si perde la struttura della giornata e delle routine: l'abitudine di alzarsi presto tende a scomparire, ci si sveglia molto tardi e si perdono le abitudini del sonno (possono comparire disturbi del sonno). Si cerca di occupare il proprio tempo libero con attività basate sul divertimento (per esempio guardare la TV, usare il computer o i videogiochi e/o i social network). Queste nuove abitudini spesso impediscono il ritorno a scuola, perché non sono né impegnative né angoscianti (rispetto alle situazioni sociali a cui si è esposti a scuola). Questo li fa sentire a loro agio e sicuri nel loro ambiente con pochi cambiamenti e poche sorprese.

- Si percepisce l'incapacità di far fronte alle normali sfide dello sviluppo. Questo li fa anche sentire diversi rispetto al resto dei loro coetanei, acquisendo un concetto negativo di sé stessi. Ciò può portare ad aver paura della scuola, del fallimento e dell'eccessivo perfezionismo, con conseguenti livelli molto alti di ansia. L'ansia aumenta perché di rado si prova a controllarla e quindi tende a intensificarsi ogni volta che viene chiesto loro di fare qualcosa fuori dalla loro zona di comfort (ad esempio andare a scuola, socializzare o fare un viaggio).

- E In relazione a quanto appena detto, questi ragazzi sono più riservati dal punto di vista sociale e hanno maggiore difficoltà a farsi degli amici. Quando devono lavorare in gruppo, la loro socializzazione ne risente e fanno molta fatica a gestire la situazione. Più è elevato il numero di giorni o di volte in cui sono assenti e più nasce un sentimento di paura in previsione di situazioni che potrebbero portare all'isolamento, all'incertezza su ciò che accadrà al loro ritorno, ai giudizi che saranno fatti su di loro o al comportamento e i pensieri dei loro compagni.

- Aumento dell'aggressività: quando si sentono minacciati e costretti ad andare a scuola, usano l'aggressività o la fuga come meccanismo di difesa diretto ai genitori o agli adulti di sostegno.

- Partecipazione ad attività sessuali premature.

1.5. Come mantenere un buon rapporto con la famiglia

Quando un giovane evita o si rifiuta di andare a scuola, la situazione a casa può essere spiacevole per tutti i membri del nucleo famigliare. I genitori/tutori sono spesso disperati e possono sentirsi in colpa o incolpare sé stessi per l'ansia e la riluttanza del figlio a frequentare la scuola.

- Il coinvolgimento positivo e costruttivo della famiglia è un fattore chiave per superare le situazioni di assenteismo.

- Contattare tempestivamente la famiglia per discutere sulla reticenza dello studente a frequentare la scuola e sui fattori che contribuiscono a questo, secondo la percezione della famiglia.

- Sviluppo della consapevolezza dei supporti e delle risorse che i membri della famiglia potrebbero usare per aiutare a risolvere i problemi relativi all'ansia dei ragazzi autistici.

- Essere pronti a incontrare la famiglia su un territorio neutrale o a casa quando ci sono problemi familiari con la scuola.

- Stabilire un referente nella scuola, con il quale la famiglia possa mettersi in contatto. È importante che questa persona sia qualcuno che conosce il giovane e che possa rispondere alle telefonate in tempi relativamente brevi.

- Contattare telefonicamente e con regolarità la scuola per il follow-up, per fornire aggiornamenti e per scambiare informazioni positive sul giovane.

- Comunicare i bisogni e le preoccupazioni specifiche del giovane, per esempio: la sistemazione in classi determinate, la disposizione dei posti a sedere, l'ansia per lezioni o insegnanti particolari.

- Persistere con gli obiettivi concordati, nonostante i contrattempi, piuttosto che cercare continuamente "nuove soluzioni".

- Essere preparati a eventuali difficoltà o problemi persistenti dopo delle pause, ad esempio dopo una vacanza o un periodo di malattia.

- Concentrarsi sugli aspetti positivi della vita scolastica e incoraggiare tutti i piccoli passi verso un avanzamento positivo.

- Incoraggiare i genitori/tutori a chiedere cosa è andato bene e non cosa è andato male a scuola ogni giorno.

- I genitori/tutori dovrebbero essere invitati ad autorizzare la scuola a trattare i problemi che si presentano a livello scolastico.

- I genitori/tutori e il personale della scuola dovrebbero ricordare che alcuni giovani possono avere paure specifiche riguardo il contesto scolastico che non sono presenti in altre aree della loro vita.

- Incoraggiare i genitori/tutori a farsi appoggiare dagli altri membri della famiglia, dagli amici, vicini, ecc.

- I programmi di reintegrazione dovrebbero essere flessibili, creativi e individualizzati per soddisfare ogni individuo.

- La reintegrazione dovrebbe avvenire ad un ritmo adeguato; è importante non aspettare troppo a lungo e non intervenire troppo presto.

- Tutti coloro che lavorano con il giovane dovrebbero adottare un approccio coerente e unitario.

2. TECNICHE E STRATEGIE

È necessario individuare le cause che possono spingere lo studente con ASD a iniziare o mantenere il fenomeno dell'assenteismo, e fornire supporto fin dalle fasi iniziali, poiché un intervento precoce è utile per evitarene il consolidamento e per ottenere il reinserimento dello studente.

2.1. Bullismo / esclusione da parte dei coetanei

Ci sono alcune caratteristiche dei bambini con autismo che li rendono un bersaglio facile del bullismo. Gli studenti con diagnosi di ASD possono avere alcune o tutte queste caratteristiche:

o Mostrano un controllo limitato su ciò che accade intorno a loro e sulle situazioni.

o Si sentono inadeguati e hanno bassa autostima.

o Difficoltà a comprendere le espressioni facciali, il tono della voce e il linguaggio del corpo degli altri.

o Si isolano socialmente dai loro coetanei.

o Vengono etichettati come 'inadeguati' da coetanei o insegnanti

o Appaiono depressi o con comportamenti autodistruttivi.

- Prevenzione

La scienza ha dimostrato che il bullismo può essere prevenuto. È stato creato il "Pacchetto di prevenzione della violenza giovanile e dei comportamenti a rischio associati" che mira ad affrontare i comportamenti individuali, così come i fattori relazionali, familiari, scolastici, comunitari e sociali che influenzano i fattori di rischio e di protezione della violenza.

Le strategie sono concepite affinché funzionino insieme e siano usate in combinazione per prevenire la violenza. Questi approcci, specialmente mirati a rafforzare le competenze dei giovani e a modificare l'ambiente fisico e sociale, hanno dimostrato di ridurre la violenza e il bullismo.

o Promuovere ambienti familiari che sostengano uno sviluppo positivo: capacità genitoriali e programmi di relazioni familiari.

o Fornire un'educazione di qualità nei primi anni di vita: potenziare le competenze dei giovani.

o Programmi di mentoring: un intervento scolastico progettato per gli studenti a rischio nelle scuole medie che mira a sviluppare abilità sociali critiche, incoraggia a migliorare i risultati accademici e fornisce esperienze positive e gratificanti per i partecipanti.

o Creare ambienti comunitari protettivi: cambiare l'ambiente fisico e sociale, ridurre l'esposizione al rischio a livello di comunità.

o Costruire un clima scolastico positivo: creare un senso di appartenenza e una sensazione di ambiente protetto con elementi che possono derivare da un saluto, dal modo in cui si risolve un problema o da come si lavora insieme.

o È necessario che gli insegnanti e gli alunni dedichino del tempo in classe all'apprendimento sociale ed emotivo, che implica l'insegnamento dell'autoconsapevolezza, dell'autogestione, della consapevolezza sociale, del processo decisionale responsabile e delle capacità di gestione delle relazioni. Migliora il benessere emotivo, l'autoregolazione, le relazioni dentro dell'aula e il comportamento gentile e disponibile degli alunni. Riduce una serie di problemi come l'ansia, il disagio emotivo e la depressione; riduce i comportamenti distruttivi come il conflitto, l'aggressività, il bullismo, la rabbia e la distorsione di attribuzione ostile, inoltre migliora il rendimento accademico, la creatività e la capacità di leadership.

- Diagnosi

È importante conoscere i sintomi che un alunno vittima di bullismo solitamente presenta per individuare il bullying:

o Ferite inspiegabili

o La perdita o la distruzione di vestiti, libri, dispositivi elettronici o gioielli

o Mal di testa o mal di stomaco frequenti, sentirsi male o fingere di star male

o Cambiamenti nelle abitudini alimentari, come per esempio saltare improvvisamente i pasti o abbuffarsi. I bambini possono tornare da scuola affamati perché non hanno mangiato.

o Difficoltà nel dormire e incubi frequenti

o Calo nei voti, perdita di interesse nel rendimento scolastico o mancanza di voglia di andare a scuola

o Improvvisa perdita di amici e voglia di evitare le relazioni sociali

o Sensazione di impotenza e diminuzione dell’autostima

o Comportamenti autodistruttivi come scappare di casa, farsi del male o parlare di suicidio.

Le statistiche mostrano che solo il 20% degli incidenti di bullismo vengono denunciati visto che può risultare difficile per i bambini raccontare la situazione agli adulti. In particolare, gli alunni autistici hanno più difficoltà perché spesso non possiedono le capacità comunicative per comunicarlo, e perché non amano sentirsi rifiutati dai loro coetanei e isolati socialmente.

- Come intervenire

In caso si sospetti un atto di bullismo o quando sono la famiglia o gli altri studenti a segnalarlo, il team di orientamento e il preside devono essere avvisati immediatamente.

o Seguire le procedure della scuola per segnalare e affrontare i comportamenti di bullismo: a seconda del paese o della regione, ci sono protocolli specifici di azione.

o Incoraggiare lo studente vittima di bullismo a parlare dell'accaduto. Fategli sapere che gli credete e che siete preoccupati.

o Se lo studente non riesce a dire a voce ciò che è successo, usa metodi come la scrittura, il gioco o il disegno.

o Rassicurare gli studenti che riferire la situazione non è "fare la spia" su un altro alunno.

Il bullismo interessa ricercatori e professionisti, e una varietà di modelli di intervento sono stati proposti per ridurlo o prevenirlo. Alcuni di questi programmi hanno focalizzato gli interventi direttamente sugli studenti coinvolti (cioè il bullo/cyberbullo, le vittime e gli astanti), mentre altri mirano a cambiare il clima sociale in senso più ampio (ad esempio gli approcci dell'intera scuola). Alcuni studi hanno dimostrato che gli approcci dell' intera istituzione scolastica sono più efficaci dei programmi individuali, ma entrambi hanno mostrato effetti positivi.

Inoltre, è stato dimostrato che le attività collettive hanno migliorato la coesione del gruppo, mentre il miglioramento degli aspetti sociali ha contribuito a ridurre il numero di alunni isolati e ad eliminarne il possibile rifiuto, stabilendo legami molto più forti nelle reti sociali che riescono a creare una vera e propria rete di sostegno reciproco. Da parte sua, l'elaborazione cooperativa delle regole di convivenza da parte degli alunni ha contribuito a farle accettare da tutti e ad assumerle come impegno di squadra.

2.2. L’ansia

Quando le persone sono ansiose, tendono a respirare molto superficialmente, il che non aiuta l'ossigenazione del corpo. Gli ansiosi tendono a trattenere di più il respiro ( si tende a tenere le labbra chiuse quando si espira o sembra che si abbiano le labbra serrate quando lavorano). Altri possono fare respiri brevi e veloci (che significa lasciar fuoriuscire l'anidride carbonica, ma allo stesso tempo poco ossigeno). Questo non aiuta il corpo o la mente a sentirsi sereni e tranquilli.

- Indicazioni per gestire l'ansia, specialmente quando l'allievo ha paura di certi contesti, argomenti o situazioni.

Di seguito, indichiamo alcune linee guida per poter gestire l'ansia. Non è necessario aspettare che si verifichino situazioni in cui è difficile gestire l'ansia o lo stress, a volte è opportuno anticipare quelle situazioni che, attraverso l'osservazione, sappiamo che possono generare sensazioni di ansia. Ecco perché è importante insegnare e praticare le tecniche di rilassamento:

o Respirazione controllata: insegnare e prendere a modello la respirazione controllata (4 secondi di inspirazione attraverso la bocca e 7 secondi di espirazione). Chiedete al bambino di sedersi o sdraiarsi e dategli le seguenti istruzioni:

▪ Metti una mano in alto sul petto e l'altra più in basso, appena sopra l'ombelico/intorno al diaframma.

▪ Inspira profondamente dal naso, lasciando che il tuo corpo reagisca in modo naturale, e lascia fuoriuscire l'aria lentamente attraverso la bocca.

▪ Guarda cosa succede alle tue mani - la parte inferiore della mano si muove verso l'interno? Bene, questo dimostra che state respirando e riempiendo tutti i vostri polmoni. Se state facendo dei respiri poco profondi ci sarà poco movimento.

▪ Dovresti vedere entrambe le mani muoversi: la parte posteriore dovrebbe muoversi verso la tua schiena mentre inspiri ed espiri. L'impugnatura superiore si alza quando inspiri e si abbassa quando espiri.

▪ Se trovi difficoltà nell' ottenere il movimento, prova a respirare più profondamente e a lasciare che lo stomaco si spinga leggermente in fuori mentre espiri.

▪ Esercitati diverse volte.

▪ Respira lentamente, rendendo l'inspirazione un movimento continuo e delicato.

▪ Fai una breve pausa prima di esalare/esalare lentamente.

▪ Fate un'altra pausa e prendetevi un momento per sentire la pressione delle mani sul corpo (questo calma il corpo e ferma qualsiasi azione di gasping).

o Tecniche di visualizzazione:
L'immaginazione è molto importante. Si tratta di pensare chiaramente attraverso delle immagini, vedendoci vivere delle situazioni e delle sensazioni desiderate.
Ad esempio, uno studente con ASD che ha paura di camminare nel corridoio della scuola, perché ci sono troppe persone e si sente sotto pressione per essere guardato; è fondamentale accompagnarlo a immaginare altre situazioni, come:
▪ Racconta una situazione in modo molto concreto nella quale ti senti sempre più forte e sicuro, così da non sentirti in imbarazzo perché c'è gente intorno.
▪ Notate i dettagli per distrarsi, come il colore delle scarpe altrui.
▪ Osservate che le altre persone nella sala stanno parlando senza focalizzarsi su di te.
o Ascoltare musica:
Cantare una canzone o ascoltare musica aiuta a ridurre l'ansia. In caso di paura o di voglia di evitare un problema, questa può generare emozioni positive che possono essere associate a quel problema. È necessario prendere in considerazione e osservare se ciò che ci si aspetta si produce, poichè per alcuni bambini con ASD è necessario controllare il volume della musica (a volte troppo alto) in quanto possono avere ipersensibilità acustica.
o Immagini emotive:
Possono essere utili per i bambini che hanno problemi con il rilassamento. Un esempio può essere quello di far cantare al bambino canzoni con temi che sottolineano il coraggio e la forza. Funziona anche per disegnare situazioni in cui lui o lei affrontano positivamente e coraggiosamente situazioni che lo spaventano.
o Simulazione:
Questa strategia è molto utile quando l'allievo ha paura di determinati contesti, situazioni o materiali:
▪ Simulazione filmata: filmare una persona coetanea dell'allievo e poi guardare il video; il soggetto del video esegue l'azione o l'attività temuta (avvicinarsi o interagire con ciò che si teme).
▪ Simulazione del partecipante: si tratta di una simulazione dal vivo, insieme all'insegnante o ad un coetaneo che guida fisicamente l'alunno e lo accompagna a svolgere quell'attività o situazione che teme.
o La desensibilizzazione sistematica è il metodo più comunemente usato per trattare le paure dei bambini.
▪ Fai una lista con lo studente, classificando a partire dalle cose che gli causano poca preoccupazione a quelle che gli causano grande angoscia. Per esempio, se ha paura di uscire nel cortile della scuola e non incontrare nessuno che conosce:
• Esci nel cortile della scuola e trovi la tua classe lontana da dove sei.
• Esci nel cortile della scuola e trovi la tua classe impegnata a parlare con alcuni ragazzi che conosci.
• Esci nel cortile della scuola e trovi la tua classe impegnata a parlare con dei bambini che non conosci.
• Esci nel cortile della scuola e vedi solo una persona della tua classe.
• Esci nel cortile della scuola e non trovi la tua classe e ti innervosisci perché non sai cosa fare.
• In questi casi, aiutate il bambino a rilassarsi e poi parlate delle sue paure per sapere quelle che gli causano un po' di preoccupazione.
• Cercate la supervisione prima di provare questo approccio.
• Usare una scala di disegno dove possono indicare il livello di stress o di soddisfazione in ogni situazione (un esempio è la scala a 5 punti di Buron e Curtis Incredible).

È comune, per gli studenti autistici, essere in uno stato di preoccupazione costante, una sorta di stato di allerta perpetuo. Dai problemi legati all'interpretazione sensoriale (rumori, temperature, sensazioni tattili, odori...) che possono disturbare o saturare i loro sensi, alla corretta interpretazione dei ruoli sociali comunemente accettati (dal sarcasmo, al linguaggio del corpo, ai luoghi comuni o doppi sensi, insomma, qualcosa che per la maggior parte delle persone è ovvio, per questi ragazzi è qualcosa non solo difficile da capire, ma che genera uno stato di continui livelli di rigidità). E questa tensione continua genera stati emotivi che portano a crisi d'ansia, depressione, frustrazione, parassitosi e somatizzazioni, per citarne alcuni.
I disturbi somatoformi sono caratterizzati dalla presenza cronica di sintomi fisici, che non sono riconducibili ad alcuna malattia fisica. Tutti i sottotipi di disturbi somatoformi condividono una caratteristica comune: la predominanza e la persistenza di sintomi somatici inspiegabili associati a una significativa angoscia e compromissione.
È importante prendere in considerazione questo disturbo, a volte presente all'inizio dei comportamenti assenteisti degli studenti con ASD, con la presentazione di sintomi fisici, come: mal di stomaco, mal di testa, allergie, ecc. Conoscendo questo disturbo, si possono proporre strategie di intervento:
o Trattamenti o tecniche per ridurre l'ansia e lo stress, come quelli discussi in precedenza.
o Suggerimento positivo: i sintomi somatici migliorano con il suggerimento "positivo" sulla diagnosi definitiva, rispetto al suggerimento "negativo" sull'incertezza della diagnosi e del risultato.
o Fornite all'inizio spiegazioni biomediche dei sintomi e avviate un dialogo psicosociale quando viene indicato dall’allievo.
o Terapia di riattribuzione: elicitare i sintomi fisici, i problemi psicosociali, lo stato d'animo, le convinzioni sul problema, l'esplorazione e i test pertinenti; riassumere i risultati fisici e psicosociali e discutere la spiegazione che collega il sintomo fisico al problema psicosociale sulla base della cronologia o della fisiologia.
o Immagini guidate: Costruire un'immagine che rappresenti un sintomo nella loro mente e poi cambiarla in modo che risulti "come deve essere" (specialmente per i disturbi gastrointestinali).

2.3. Difficoltà di apprendimento

Le persone con ASD hanno caratteristiche diverse l'una dall'altra, ma hanno in comune diverse difficoltà di apprendimento, tra le quali possiamo trovare:

- Attenzione focalizzata: si riferisce all'accentuazione che cade su certi aspetti o argomenti, evidenziando una parte dell'informazione totale. Gli studi hanno dimostrato che gli individui con ASD possono avere difficoltà nella produzione e nella comprensione della prosodia, e in particolare della prosodia affettivo-emotiva, a causa delle difficoltà nel comprendere gli stati mentali degli altri.

o Sfruttare questa forza per essere colui che presta attenzione ai dettagli.

o Fornire uno schema in anticipo e lasciarli completare le informazioni e riassumere quando leggono un testo.

o Quando si riassume, date loro degli indizi per orientare il loro racconto.

- Problemi di sviluppo del linguaggio: le difficoltà di linguaggio sono uno dei principali aspetti in cui l'autismo influisce sull'apprendimento, i problemi di sviluppo del linguaggio e i ritardi del discorso. Insegnare ai bambini con ASD a migliorare le loro capacità di comunicazione è essenziale per aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale. La cura e l'intervento precoce, durante gli anni prescolastici, è importante e dovrebbe occuparsi sia del comportamento che delle capacità di comunicazione del bambino, oltre a fornire un rinforzo costante delle azioni positive. I genitori, così come gli altri membri della famiglia, dovrebbero essere coinvolti nel programma di trattamento in modo che diventi parte della vita quotidiana del bambino.

o Come menzionato in precedenza, l'intervento precoce è necessario

o Fare da modello nell'uso del linguaggio verbale e non verbale

o Supportare il linguaggio con delle immagini.

- Scarse capacità non verbali: prevalgono i disturbi della comunicazione non verbale, come la comunicazione oculare, i gesti con le mani, il linguaggio del corpo, le espressioni facciali e i segnali. Inoltre, l'acquisizione del linguaggio avviene in modo anomalo, rendendo difficile per gli insegnanti implementare metodi basati sulla conoscenza per migliorare le abilità di comunicazione non verbale:

o Insegnare esplicitamente l'importanza del linguaggio non verbale.

o Insegnamento dell'attenzione congiunta: coordina il comportamento interattivo tra due persone in relazione a eventi o oggetti.

o Insegnamento dell'attenzione congiunta: imitazione, comunicazione visiva, attenzione condivisa e comprensione delle espressioni facciali. Questa è una formazione necessaria per un contesto di integrazione.

o Simulazione: contatto visivo, accompagnare il discorso verbale con gesti, prossemia.

- Interessi ristretti o limitati: si tratta di interessi forti e molto intensi su argomenti o oggetti specifici.

o Usare questi interessi ristretti come punto di partenza per una varietà di opportunità di apprendimento.

o Possono approfondire i loro interessi e imparare a gestire il modo in cui comunicano con gli altri riguardo ad essi.

- Problemi di attenzione: possono avere difficoltà a concentrarsi su temi che non li interessano.

o Intervento terapeutico specifico per acquisire strategie per migliorare l'attenzione

o Ridurre lo spazio visivo per ottenere tutta l'attenzione

o Evitare i fattori di distrazione: rumore, numero di compagni di classe, posizione nella classe. o Fare a turno.

o Distrarre e reindirizzare i comportamenti problematici invece di dire "stop" o "no": mostrare ciò che ci si aspetta o usare un gesto, piuttosto che limitarsi a dare l'indicazione verbale.

2.4. Ipersensibilità

I bambini con ipersensibilità possono reagire in modo eccessivo allo sfregamento delle etichette dei vestiti o all'intensità dei suoni forti. Dato che a volte non sono in grado di filtrare o elaborare le sensazioni, possono sovraccaricarsi e distrarsi, fare capricci, sentirsi nervosi o depressi.

Le persone con ASD possono mostrare sia ipersensibilità (eccesso di risposta) che iposensibilità (mancanza di risposta) a una vasta gamma di stimoli.

- Strategie per aiutare gli studenti con ASD

Ci sono alcune strategie che possono aiutare gli studenti con ASD ad alleviare i sintomi derivanti da ipersensibilità o iposensibilità:

o Linguaggio descrittivo: usare un linguaggio più descrittivo aiuta a identificare i problemi sensoriali.

▪ Senso del tatto/ sensazioni: viscido, appiccicoso, viscoso, pastoso, pungente, grasso, gommoso, ecc.

▪ Gusto: croccante, grasso, duro, fresco, schiumoso, piccante, ecc.

▪ Vista: lucida, contorta, dritta, affollata, curva, scintillante, ecc.

▪ Olfatto: amaro, marcio, salato, acido, dolce, aspro, ecc.

▪ Movimenti: giramenti, torsioni, contorcimenti, strisciamenti, sfregamenti, schizzi, ecc.

▪ Suoni: bang, boom, buzz, chirp, chug, click, ecc.

▪ Sentimenti: paura, ansia, giramenti di testa, stupore, timore, paura, frustrazione, fastidio, interesse, curiosità, ecc.

Tutte queste descrizioni possono essere completate con delle schede o dei supporti visivi che serviranno a identificare meglio le diverse parole.

o Fate una tabella o una scala per misurare ciò che è eccessivo per il benessere dello studente.

o A volte è necessario un tempo di adattamento (e la sua intensità può essere progressiva): in alcune scuole i bambini con SDA sono autorizzati ad andare in classe prima per autoregolarsi, o possono andare in una sala di stimolazione sensoriale per autoregolarsi prima dell'inizio delle lezioni.

o Strumenti utili come: tende, pensare a dove si trova l'alunno in classe, mettere palle da tennis sulle gambe delle sedie, ecc.

o Si potrebbe realizzare un processo di desensibilizzazione nelle sessioni di terapia occupazionale.

o Creare un angolo di calma: aiuta il sovraccarico sensoriale/emotivo. Si tratta di uno spazio realizzato in un luogo tranquillo, dotato degli strumenti necessari per l'autoregolazione e accessibile in ogni momento ai nostri studenti, in modo che possano andarci facilmente se si sentono sensorialmente e/o emotivamente sopraffatti. È necessario disporre di diversi elementi a seconda degli studenti con ASD nel centro:

▪ Se l'alunno è iposensibile, può essere un "ricercatore di sensazioni", quindi elementi auditivi (musica o giocattoli con suoni), visivi (luci, giocattoli che si muovono, palline), tattili (come scatole sensoriali con riso, verdure, plastilina, gel), olfattivi (bottiglie con colonia, saponi, plastilina con odore), orali (dentini) e propriocettivi/vestibolari (cuscini con texture o punte, oggetti con vibrazioni, con peso).

▪ Se invece l'alunno è ipersensibile (eccessivamente sensibile), può mostrare un comportamento elusivo, per cui possiamo introdurre elementi che evitino un suono eccessivo (caschi antirumore), trovare una zona meno illuminata con bassa intensità di luce o luminosità, usare scatole sensoriali con legumi, riso o elementi con una consistenza più asciutta, oggetti ponderati, coperte e cuscini.

o Difficoltà con il cambiamento e le transizioni: le situazioni in cui gli studenti non sanno cosa aspettarsi causano disagio. La routine dà un senso di sicurezza.

▪ Accorciare la durata della transizione preparandola in anticipo.

▪ Usare agende visive o aiuti grafici per anticipare l'organizzazione.

▪ Durante la fase di transizione, mantenere l'ambiente calmo e organizzato (ad esempio durante i cambi di aula).

2.5. Adattamenti per l'accesso

- Fattori organizzativi: quando si pensa alla transizione, i bambini che temono il cambiamento tendono ad essere preoccupati per le seguenti situazioni:



- Supporti formali e informali:

È necessario prendere in considerazione i supporti formali e informali disponibili per lo studente con ASD e per la sua famiglia al fine di affrontare con successo le situazioni di assenteismo. Alcuni esempi di questi supporti potrebbero essere:

o Supporti informali:

▪ Organizzazione di gite scolastiche in modo organizzato.

▪ Stabilire un sistema di diario o di "quaderno di viaggio" in molte scuole e disporre di piattaforme online dove la famiglia e gli insegnanti possono scambiarsi informazioni sullo studente giornalmente o settimanalmente.

▪ Stabilire un mentore tra i coetanei a cui lo studente con ASD può chiedere aiuto (organizzare i compiti, scrivere i compiti, fare domande, ecc.)

o Supporti formali:

▪ Riunione con il tutor: almeno una all'inizio del corso, e una volta per trimestre.

▪ Incontri con altri professionisti che realizzano programmi con i loro figli (insegnanti di sostegno dentro o fuori la classe): almeno uno all'inizio dell'anno scolastico e un altro alla fine.

▪ Incontri con dei servizi esterni al centro (come associazioni, uffici di psicologia o pedagogia, ecc.)

- Strategie o adattamenti che potrebbero mitigare le conseguenze dell'assenteismo

o Sessioni online: nel caso di alcuni studenti assenti, si potrebbe considerare l'opzione di seguire le lezioni online, come si è cominciato a fare dopo il COVID-19; in particolare nei casi in cui l'ansia non gli consente di seguire le lezioni in presenza o quando i sintomi in comorbilità portano ad assenze prolungate. Bisogna considerare se questo può aiutare o se è una soluzione a breve o medio termine. È anche necessario analizzare se i benefici della formazione online (continuare con le lezioni, imparare a gestire l'ansia, non perdere le conoscenze...) sono maggiori rispetto agli svantaggi (isolamento, generalizzazione ad altri contesti...), a seconda dei casi.

o Coordinamento con gli specialisti in salute mentale e altri: la ricerca ha anche cercato di mettere in relazione i sintomi psicopatologici con i diversi livelli di gravità dell'assenteismo. Gli alunni con un disturbo mentale hanno mostrato una frequenza scolastica più bassa rispetto agli altri alunni. Così, gli studenti con ASD che hanno comorbidità, come ansia, disturbi alimentari, depressione, disturbi ossessivi, ecc, beneficerebbero di una stretta coordinazione con il servizio di salute mentale del loro ospedale di riferimento, che potrebbe prevenire i sintomi, in alcune occasioni, o mitigare le conseguenze che potrebbero derivare, come l'assenteismo.

o Aule terapeutico-educative: la creazione di aule terapeutico-educative ha aperto l'accesso a molti alunni con ASD, favorendo la loro inclusione educativa ed evitando l'assenteismo scolastico precoce. Richiede un'azione coordinata tra tutti i professionisti coinvolti nel processo di sviluppo degli alunni e costituisce una risposta combinata per gli alunni con problemi mentali che, a causa della loro gravità, rendono difficile il loro adattamento all'ambiente scolastico e non possono essere gestiti esclusivamente da un solo settore. È necessario anche il coinvolgimento dell'ente pubblico, che elabora un Piano Integrale il cui obiettivo è rendere effettivo questo coordinamento in modo preciso, chiaro e adeguato a migliorare l'integrazione scolastica, oltre a promuovere il successo scolastico degli alunni con questi bisogni educativi speciali. L'obiettivo di queste aule è quello di offrire agli alunni con disturbi mentali, come gli alunni con ASD associati a gravi disturbi comportamentali, strumenti educativi terapeutici in un ambiente che faciliti il loro adattamento scolastico e sociale e migliori il loro rendimento scolastico e lo sviluppo personale.

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